1°: i ricordi [da dire] al risveglio
dal sonno
1-(1) ((الْحَمْدُ للَّهِ الَّذِي
أَحْيَانَا بَعْدَ مَا أَمَاتَنَا، وَإِلَيْهِ النُّشُورُ))([1]).
Al-hamdu-lillāhi-lladhī
ahīānā ba°da-mā 'amātanā ūa ilaīhi-nnushūr.
1-La lode
appartiene ad Allah, Colui che ci ha fatti [ri]vivere dopo averci fatti morire*
e verso di Lui [sarà] la resurrezione*.
*Dopo averci fatti morire: con questa
morte si intende il sonno.
*La resurrezione: è quando Allah farà
tornare in vita le persone per la resurrezione, nel Giorno del Giudizio.
Allah ci fa notare come ritorna lo
stato di veglia dopo la morte –in questo caso il sonno- come prova per accertare
l'esistenza della resurrezione dopo la morte.
2-(2) ((لاَ إِلَهَ إِلاَّ اللَّهُ وَحْدَهُ لاَ شَريكَ لَهُ،
لَهُ الْمُلْكُ وَلَهُ الْحَمْدُ، وَهُوَ عَلَى كُلِّ شَيْءٍ قَدِيرٌ، سُبْحَانَ
اللَّهِ، وَالْحَمْدُ للَّهِ، وَلاَ إِلَهَ إِلاَّ اللَّهُ، وَاللَّهُ أَكبَرُ،
وَلاَ حَوْلَ وَلاَ قُوَّةَ إِلاَّ بِاللَّهِ الْعَلِيِّ الْعَظِيمِ، رَبِّ اغْفرْ
لِي))([2]).
Lā 'ilāha 'illā-Llāhu uahdahu lā sharīka lahu,
lahu-l-mulku ūa lahu-l-hamdu, ūa hu-ūa °alà kulli shaī'in qadīrun, subhāna-Llāhi, ūa-l-hamdu-liLlāhi, ūa lā 'ilāha 'illā Llāhu, ūa-Llāhu 'akbaru, ūa lā haūla ūa lā qu-ūūata 'illā bi-Llāhi-l-Aaliīī-l-°Azīm,
Rabbi-ghfir lī.
Non c'è divinità [ad aver diritto di adorazione] eccetto Allah, Unico senza
associare a Lui [nessuno], a Lui appartiene la Sovranità, e a Lui appartiene la
Lode ed Egli su ogni cosa è potente. Gloria ad Allah*, tutta la Lode appartiene
ad Allah, non c'è divinità [ad aver diritto di adorazione] eccetto Allah, e
Allah è il più grande*, e non c'è potenza nè forza se non in Allah il più Alto,
il Supremo. Oh Signore perdonami [per i miei peccati]*.
*Subhāna-Llāh: il significato è "Il
glorificare Allah affermando la sua estraneità verso di ogni cosa che non gli
si addice, come quello che gli venga attribuito un socio, un figlio, una
compagna, e ogni altro tipo di dipendenza o mancanza".
*Allāhu Akbar: cioè Egli è il più grande e supremo in assoluto.
3-(3) ((الْحَمْدُ لِلَّهِ
الَّذِي عَافَانِي فِي جَسَدِي، وَرَدَّ عَلَيَّ رُوحِي، وَأَذِنَ لي بِذِكْرِهِ))([3]).
Āl-hamdu li-Llāhi-lladhī °āfānī fī jasadī, ūa radda °alaīīa ruhī, ūa adhina lī bi-dhikrihi.
Tutta la lode
appartiene ad Allah, Colui che mi ha dato la salute nel mio corpo*, che mi ha
restituito il mio spirito e mi ha permesso di ricordarLo*.
* Mi ha dato la salute nel mio corpo: che
mi ha protetto dai mali e dalle disgrazie, dagli animali selvaggi, dagli insetti
mortali e dai pericoli notturni e mi ha permesso di alzarmi in buona salute.
* Mi ha permesso di ricordarLo: mi ha facilitato il Suo
ricordo.
4-(4) ((﴿إِنَّ فِي خَلْقِ السَّمَوَاتِ
وَالأَرْضِ وَاخْتِلاَفِ اللَّيْلِ وَالنَّهَارِ لَآيَاتٍ لأُوْلِي الألْبَابِ *
Inna fī khalqi-ssamāūāti ūa-l-'ardi ūa-khtilāfi-llaīli ūa -nnahāri la-'āāīātun li-'uli-l-albāb.
In verità, nella creazione dei cieli e della terra e
nell'alternarsi della notte e del giorno, ci sono certamente segni per coloro
che hanno intelletto.
الَّذِينَ يَذْكُرُونَ اللَّهَ
قِيَاماً وَقُعُوداً وَعَلَىَ جُنُوبِهِمْ وَيَتَفَكَّرُونَ فِي خَلْقِ
السَّمَوَاتِ وَالأَرْضِ رَبَّنَا مَا خَلَقْتَ هَذا بَاطِلاً سُبْحَانَكَ فَقِنَا
عَذَابَ النَّارِ*
Al-ladhīna īadhkurūna-Llāha qiīāman ūa qu°ūdan ūa °alà junūbihim ūa īatafakkarūna fī khalqi-ssamāūāti ūa-l-'ardi Rabbanā mā khalaqta hādhā bātilan subhānaka
fa-qinā °adhāba-nnār.
Che in piedi, seduti o coricati
su un fianco ricordano Allah e meditano sulla creazione dei cieli e della
terra, [dicendo]: “Signore, non hai creato tutto questo invano. Gloria a Te!
Preservaci quindi dal castigo del Fuoco.
رَبَّنَا إِنَّكَ مَن تُدْخِلِ
النَّارَ فَقَدْ أَخْزَيْتَهُ وَمَا لِلظَّالِمِينَ مِنْ أَنصَارٍ*
Rabbanā innaka man tudkhili-nnāra faqad akhzaītahu ūa mā lilzzālimīna min ansār.
O nostro Signore, colui che fai entrare nel Fuoco lo copri di ignominia e
gli empi non avranno chi li soccorra.
رَّبَّنَا إِنَّنَا سَمِعْنَا مُنَادِياً
يُنَادِي لِلإِيمَانِ أَنْ آمِنُواْ بِرَبِّكُمْ فَآمَنَّا رَبَّنَا فَاغْفِرْ
لَنَا ذُنُوبَنَا وَكَفِّرْ عَنَّا سَيِّئَاتِنَا وَتَوَفَّنَا مَعَ الأبْرَارِ*
Rabbanā innanā sami°nā munādi-īan īunādī lil iīmani an āminū birabbikum fa-'āmannā rabbanā fa-ghfir lanā dhunūbanā ūa kaffir °annā saīī'ātinā ūa taūaffanā ma°a-l-'abrār.
Signore, abbiamo sentito un
banditore invitare alla fede [dicendo]: "Credete nel vostro Signore!"
e abbiamo creduto. Signore, perdona dunque i nostri peccati, cancella le nostre
colpe e facci morire con i probi.
رَبَّنَا وَآتِنَا مَا
وَعَدتَّنَا عَلَى رُسُلِكَ وَلاَ تُخْزِنَا يَوْمَ الْقِيَامَةِ إِنَّكَ لاَ
تُخْلِفُ الْمِيعَادَ*
Rabbanā ūa-'ātinā mā ua°ad-ttanā °alà rusulika ūa lā tukhzinā īaūma-al-qiīāmati innaka lā
tukhlifu-al-mi°ād.
Nostro Signore, dacci quello
che ci hai promesso attraverso i Tuoi messaggeri e non coprirci di ignominia
nel Giorno della Resurrezione. In verità, Tu non manchi mai alla promessa”.
فَاسْتَجَابَ لَهُمْ رَبُّهُمْ
أَنِّي لاَ أُضِيعُ عَمَلَ عَامِلٍ مِّنكُم مِّن ذَكَرٍ أَوْ أُنثَى بَعْضُكُم
مِّن بَعْضٍ فَالَّذِينَ هَاجَرُواْ وَأُخْرِجُواْ مِن دِيَارِهِمْ وَأُوذُواْ فِي
سَبِيلِي وَقَاتَلُواْ وَقُتِلُواْ لأُكَفِّرَنَّ عَنْهُمْ سَيِّئَاتِهِمْ
وَلأُدْخِلَنَّهُمْ جَنَّاتٍ تَجْرِي مِن تَحْتِهَا الأَنْهَارُ ثَوَاباً مِّن
عِندِ اللَّهِ وَاللَّهُ عِندَهُ حُسْنُ الثَّوَابِ *
Fa-stajāba lahum rabbuhum annī lā udī°u °amala °āmilin minkum- min dhakarin aū unthā ba°dukum mim-ba°d fa-lladhīna hājarū ūa ukhrijū min di-īārihim ūa 'uūdhū fī sabīlī ūa qātalū ūa qutilū la-'ukaffiranna °anhum
saīī-'ātihim ūa la-'udkhilannahum
jannatin tajrī min tahtiha-al-'anhāru thaūāban min
°indi-Llāhi ūa-Llāhu °indhu
husnu-th-thaūāb.
Il loro Signore quindi rispose
loro: “In verità, non farò andare perduto nulla di quello che uno di voi fa,
uomo o donna che sia, ché gli uni venite dagli altri. A coloro quindi che sono
emigrati, che sono stati scacciati dalle loro case, che hanno subito danno per
la Mia causa, che hanno combattuto, che sono stati uccisi, perdonerò le loro
colpe e li farò entrare nei Giardini dove scorrono sotto i ruscelli, ricompensa
questa da parte di Allah. E presso Allah c'è la migliore
delle ricompense.
لاَ يَغُرَّنَّكَ تَقَلُّبُ
الَّذِينَ كَفَرُواْ فِي الْبِلاَدِ
Lā īaghurrannaka taqallubu-alladhīna kafarū fi-albilād.
Non ti inganni la facilità con
cui i miscredenti si muovono di paese in paese.
مَتَاعٌ قَلِيلٌ ثُمَّ
مَأْوَاهُمْ جَهَنَّمُ وَبِئْسَ الْمِهَادُ *
Matā°un qalīlun thumma-ma'ūāhum jahannamu ūa bi'sa-almihād.
Effimero, meschino godimento:
il loro rifugio infine sarà l'Inferno. Che
infausto giaciglio!
لَكِنِ الَّذِينَ اتَّقَوْاْ
رَبَّهُمْ لَهُمْ جَنَّاتٌ تَجْرِي مِنْ تَحْتِهَا الأَنْهَارُ خَالِدِينَ فِيهَا
نُزُلاً مِّنْ عِندِ اللَّهِ وَمَا عِندَ اللَّهِ خَيْرٌ لِّلأَبْرَارِ *
Lākini-alladhīna-ttaqaū rabbahum lahum jannatun tajrī min tahtiha-al'anhāru khālidina fīhā nuzulan-mmin
°indi-Llāh ūa mā °inda-Llāhi khaīrun-llil 'abrār.
Coloro invece che hanno temuto
il loro Signore, avranno i Giardini sotto ai quali scorrono i ruscelli; vi
rimarranno per sempre, come dono da parte di Allah. Ciò che è presso Allah, è
quanto di meglio per i probi.
وَإِنَّ مِنْ أَهْلِ الْكِتَابِ
لَمَن يُؤْمِنُ بِاللَّهِ وَمَا أُنزِلَ إِلَيْكُمْ وَمَآ أُنزِلَ إِلَيْهِمْ
خَاشِعِينَ لِلَّهِ لاَ يَشْتَرُونَ بِآيَاتِ اللَّهِ ثَمَناً قَلِيلاً أُوْلَئِكَ
لَهُمْ أَجْرُهُمْ عِندَ رَبِّهِمْ إِنَّ اللَّهَ سَرِيعُ الْحِسَابِ*
Ūa 'inna min ahli-alkitābi laman-īīu'minu billāhi ūa mā 'unzila
'ilaīkum ūa mā 'unzila
'ilaīhim khāshi°ina lillāhi lā iashtarūna bi'āīāti-Llāhi thamanan
qalīlān 'ulā'ika lahum
'ajruhum °inda Rabbihim 'inna-Llāha sarī°u-alhisāb.
E in verità, tra le genti del Libro, c'è chi crede in Allah e in quello
che è stato fatto scendere su di voi e in quello che è stato fatto scendere su
di loro, sono umili davanti ad Allah e non svendono a vil prezzo i segni Suoi.
Ecco quelli che avranno la mercede da parte del loro Signore. In verità Allah è
rapido al conto.
يَا أَيُّهَا الَّذِينَ آمَنُواْ
اصْبِرُواْ وَصَابِرُواْ وَرَابِطُواْ وَاتَّقُواْ اللَّهَ لَعَلَّكُمْ
تُفْلِحُونَ﴾))([4]).
Īā 'aīīha-alldhīna 'āmanū-sbirū ūa sābirū ūa-ttaqu-Llāha
la°allakum tuflihun.
O voi che credete, pazientate*! Siate perseveranti nella
portar pazienza, lottate e temete Allah, sì che possiate prosperare.
*Perseverate: in
arabo (اصبروا). La parola sabr è il
trattenere la propria nafs (il nostro ego) dal seguire il cattivo
istinto inducendola a fare ciò che le porta beneficio, anche suo malgrado:
allontanandosi dai peccati, portando
pazienza nel momento in cui accade una disgrazia, e perseverando in tutte le
situazioni difficili per essa (Tratto da Tafsir Al-Sa°di).
Al-Bukhārī Ma° Al-Fath, 11/113, al
numero 6314, e Muslim, 4/2083, al numero 2711.
([2])
من قال ذلك غُفِرَ له، فإن دعا استجيب له، فإن قام فتوضأ ثم صلى قُبلت
صلاته، البخاري مع الفتح، 3/ 39، برقم 1154، وغيره، واللفظ لابن ماجه، انظر: صحيح
ابن ماجه، 2/335 .
A chi dice questo vengono perdonati i
peccati, e se egli chiede viene accolta la sua richiesta, se poi si alza e
compie il ūudūu' (il lavaggio prima di compiere la salāt) e compie la salat, la sua salat viene
accettata. Al-Bukhārī ma°
Al-Fath 3/39, al numero 1154, e in altre
parti. Questa forma è quella riportata da Ibn Mājah, vedi Sahīh Ibn Mājah: 2/335.
Al-Tirmidhī, 5/473, al numero 3401, e vedi
anche: Sahih Al-Tirmidhī, 144/3.
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